
Come diventare Grafologo
A mio parere, non può parlarsi di “come diventare Grafologo” se prima non ci si sofferma su come nasce e cos’è la Grafologia nonché le sue diverse applicazioni.
- 1 La Grafologia: breve storia
- 2 La Scienza Grafologica in Italia
- 3 Come diventare Grafologo
- 4 La Grafometria
- 5 La scuola italiana con Girolamo Moretti
- 6 La Grafologia: campi di applicazione
- 7 Il percorso formativo del Grafologo
- 8 Il Grafologo Giudiziario
- 9 Perizia grafica e grafologia: in cosa si differenziano?
La Grafologia: breve storia
In Italia, la grafologia nasce a pieno titolo nel Seicento grazie agli studi di Camillo Baldi e Prospero Aldorisio. In ambito peritale, la disciplina farà il suo ingresso nelle aule giudiziarie soltanto nella seconda metà dell’800; in Europa, la grafologia vede il crescente interesse di studiosi e scienziati già a partire dalla prima metà dell’Ottocento, grazie al contributo di Michon, nella sua pubblicazione la “Nuova scienza della grafologia”.
Il modello adottato fino a quel tempo basava la sua attendibilità principalmente sul confronto formale e sulle somiglianze e differenze esteriori tra lettere. Esso prendeva le distanze dall’approccio grafologico e i periti, che lavoravano nelle aule giudiziarie, erano per lo più contabili, professori di calligrafia, cancellieri, incisori i quali praticavano un metodo fondato su un approccio strettamente analitico. Con lo studio di Michon e la scoperta della grafologia vennero alla luce i limiti dell’approccio seguito fino a quel momento in ambito peritale e si aprii la strada all’anatomia grafica, ovvero al confronto basato sulla ricerca della vera scrittura naturale di un soggetto, come espressione dello stato morale e intellettivo della persona scrivente.
Il famoso Affare Dreyfus, un processo che durerà dal 1894 al 1906, getterà ombre sulla già fragile fiducia nei confronti delle scienze grafologiche ma sarà l’opportunità per intraprendere nuove sfide e per l’affermarsi di talenti dello spessore di Crepieux Jamin, Locard, Ottolenghi che saranno i capi scuola della Scienza Grafologica, come la conosciamo oggi.
La Scienza Grafologica in Italia
In Italia, un’esponente di spicco della criminologia forense, Cesare Lombroso, si interesserà alla grafologia. Profondo conoscitore delle opere di Heinz, egli studierà centinaia di scritti, ricavati dagli archivi dei tribunali e dei penitenziari italiani, che analizzerà e studierà, da cui riuscirà a cogliere sostanziali differenze grafiche separandone le caratteristiche e riuscendo così a evidenziare due gruppi di criminali: il primo gruppo formato da omicidi e briganti e un altro gruppo composto da ladri con caratteristiche grafiche discordanti tra loro. A Cesare Lombroso, pur criticato, nella realtà gli va riconosciuto il merito di avere intuito la validità della grafologia in quanto scienza, ma soltanto se corredata da una valida documentazione.
L’indagine Grafologica
L’approccio grafologico è attualmente largamente riconosciuto per la sua validità. “Nessuno può essere vero perito se non è un grafologo” fu lo slogan con cui Girolamo Moretti rivendicherà la validità del metodo grafologico in perizia, in antitesi al metodo basato sul confronto statico tra grafie in comparazione.
Come diventare Grafologo
Per quanto riguarda il nostro paese attualmente la professione di grafologo non è regolamentata da un albo professionale esistono infatti moltissimi approcci allo studio di questa disciplina. Siamo ancora lontani dalla adozione di un linguaggio comune e dalla enunciazione di leggi replicabili e condivise da tutta la comunità scientifica.
Le scuole grafologiche
Esistono pertanto moltissime scuole grafologiche e i vari approcci confluiscono in tre indirizzi principali:
l’indirizzo francese il cui caposcuola è Jules Crepieux Jamin, l’indirizzo italiano di Girolamo Moretti e Marco Marchesan e l’indirizzo tedesco di Ludwig Kluges integrato dalle intuizioni di W. H. Muller e A. Eskat.
Attualmente lo scenario è caratterizzato dalla esistenza di numerose scuole grafologiche ma i diversi approcci confluiscono essenzialmente nei tre indirizzi principali.
A questi è d’uopo aggiungere il contributo fornito dallo svizzero Max Pulver nella sua interpretazione simbolica vettoriale della scrittura, il contributo della psicologa Ania Tellard allieva di Jung e il contributo dei neuro scienziati tedeschi come Rudolf Pophal e William Prayer, i russi, Romanovitch , Bernstein con i loro studi sul movimento e sulla neurofisiologia della motricità grafica, i quali posero le basi per una maggiore comprensione del comportamento grafico.
E ancora, non possiamo tralasciare l’apporto prezioso di Pulver nato nel 1889, grafologo, filosofo, poeta e romanziere svizzero. Egli contribuì a teorizzare la grafologia pubblicando il trattato “Le simbolysme”, nonché introducendo il concetto di simbolismo spaziale. Pulver riteneva la pagina bianca assimilata a un campo grafico, definito da tre dimensioni e rappresentato con un diagramma a forma di croce. L’ipotesi da cui partiva si concretizzava nel sostenere che l’approccio dello scrittore, nei confronti dello spazio grafico, non fosse dovuto al caso bensì alla rappresentazione indicativa delle disposizioni psicologiche specifiche delle zone.
La Grafometria
La grafometria nascerà più tardi, nel 1900, di origine tedesca. Fu presentata nel suo primo approccio come metodo utile per lo studio di quei segni grafici caratteristici dell’età di un bambino, raggiungendo lo scopo di realizzare scale di sviluppo della scrittura infantile.
La scuola italiana con Girolamo Moretti
Nella scuola italiana il metodo più utilizzato è quello ideato da Girolamo Moretti, religioso francescano vissuto tra la fine dell’Ottocento e la metà del ‘900 il quale codificò regole e leggi per l’analisi della scrittura; il metodo è insegnato attualmente nelle scuole di formazione e presso l’università di Urbino e Lumsa di Roma; non mancano in Italia, inoltre, ottime scuole di metodo Francese.
La Grafologia: campi di applicazione
La grafologia è la scienza che studia le caratteristiche intrinseche della scrittura, sia quelle scaturite dai movimenti volontari, sia quelle che dipendono da movimenti inconsci.
La disciplina si presta a svariate applicazioni: in ambito scolastico può essere utilizzata per meglio comprendere certe difficoltà nell’apprendimento e nei risultati scolastici nonché gli aspetti temperamentali, non facili da decifrare. L’approccio grafometrico in questo ambito è usato per stabilire l’età del bambino, nella scala dell’apprendimento.
Grafoterapia
Nell’ambito poi della grafo-terapia molta grafologia presta il suo contributo per la correzione dei difetti dell’attività grafica ovvero attraverso la rieducazione del gesto grafico con lo scopo di modificare un determinato aspetto del carattere.
Analisi grafologica
Più tardi, nell’età adolescenziale, la grafologia può orientare verso un certo percorso di studi in base alle attitudini e alla tipologia di intelligenza.
Meno utilizzata in Italia e ancora largamente in Francia e in Belgio, la grafologia la ritroviamo nel campo della selezione del personale, ciò in quanto l’analisi della scrittura può evidenziare le risorse inespresse e le doti richieste per ricoprire determinati ruoli, soprattutto in contesti manageriali.
Perizia Grafologica
Infine, il settore che trova maggior applicazione è quello peritale ovvero la perizia grafica che si occupa della comparazione scientifica di segni grafici allo scopo di stabilirne giudizialmente l’autenticità e la riconducibilità all’autore. Le perizie si conducono utilizzando strumenti di precisione.
Il percorso formativo del Grafologo
Il percorso di studio è costituito da un triennio di grafologia generale, cui fa seguito un anno di specializzazione in una delle aree di interesse.
Per accedere ad uno di questi corsi e conseguire un diploma di formazione come grafologo non occorre alcun prerequisito particolare è sufficiente un diploma superiore. Il corso base di grafologia generale spazia da materie quali la storia della grafologia, lo studio delle forme di intelligenza, i meccanismi di difesa, fino a giungere a come scrivere il ritratto psicologico di una persona.
Alcuni raggruppamenti possono farsi rispetto alle scuole che impartiscono il metodo francese (AGIF, ARIGRAF, CESGRAF) e le scuole di grafologia che seguono il Metodo Morettiano in Italia (AGAS, Psicogiuridico, ASERGRAF, CROTTI, SSG, AGRAGI, etc…).
Come già accennato, per chi vorrà perfezionarsi in grafologia giudiziaria dovrà seguire un ulteriore quarto anno di in ambito grafologico giudiziario.
Il Grafologo Giudiziario
Il Lavoro del grafologo giudiziario o perito grafologo consiste nel procedere alla identificazione della mano scrivente. Il suo lavoro inizierà con una prima osservazione della documentazione disponibile cui seguirà l’analisi delle scritture e la valutazione di quelli che sono gli elementi grafici rilevanti.
Per una buona formazione e una buona quantità di esperienza ciò che è necessario acquisire nel tempo é la conoscenza di cosa cercare nelle scritture, quali sono gli elementi sostanziali attraverso cui stabilire l’autore di una scrittura o la falsità di una scrittura quindi come valutare il significato di questi elementi e procedere poi all’analisi e alla valutazione.
Questo tipo di procedimento non è standardizzato ma varia col variare del materiale e del caso specifico in esame, pertanto, per quanto si possa studiare è importante l’allenamento alla osservazione delle scritture, al fine di imparare a isolarne e a identificarne le caratteristiche.
Non ci sono ancora dati empirici sufficienti per calcolare quanto gli eventi possano incidere su particolari caratteristiche di una scrittura. Ebbene, il significato di alcune variazioni deve essere valutato soggettivamente sulla base dell’esperienza del grafologo, e c’è da aggiungere che tale capacità non è apprendibile per corrispondenza; pertanto, sono sconsigliabili corsi che si svolgono per corrispondenza senza un esame dal vivo delle scritture.
Perizia grafica e grafologia: in cosa si differenziano?
Mentre la grafologia si occupa della personalità del soggetto, la perizia calligrafica è una comparazione scientifica di segni grafici con lo scopo di stabilirne l’autografia e la riconducibilità all’autore.
Le perizie grafologiche dette anche comunemente calligrafiche utilizzano per l’esame dei documenti una strumentazione di precisione come il microscopio stereoscopico o digitale, al fine di meglio osservare elementi come la pressione della scrittura altamente caratterizzanti dell’impronta vitale dello scrivente.
Il contributo che la grafologia offre al campo della perizia grafica o calligrafica sono tutti quei caratteri grafologici quali la morfologia, il tratto le proporzioni etc che entreranno in ambito peritale prescindendo da qualunque valutazione di natura psicologica.
In conclusione
“…la parola non è l’unico mezzo con cui l’uomo può manifestare il suo pensiero. i diversi momenti che esegue, detti gesti, presi dal senso più ampio costituiscono quello che viene chiamato il linguaggio dell’azione. Quando noi parliamo è quasi sempre sotto l’influenza della volontà, lo stesso non vale per il gesto spesso involontario; Questo è perché è più facile ingannare con la parola mentre il gesto, che ci sfugge, porta l’impronta della verità” (Hocquart citato da Crepieux Jamin 1889- 1951).